“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono essere nuovamente sedotte ed oscurate: anche le nostre.”
Ogni anno il 27 gennaio, il mondo si unisce per commemorare il Giorno della Memoria, istituito ufficialmente il 20 luglio del 2000. È un’occasione solenne per ricordare ed onorare le vittime dell’Olocausto. 79 anni fa in questo giorno le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, svelando al mondo l’orrore indicibile vissuto dai prigionieri e il sistema di sterminio nazista. Il Giorno della Memoria non è solo un ricordo, ma un dovere collettivo a non dimenticare, a onorare le vittime e a lavorare instancabilmente per un mondo in cui la tolleranza e il rispetto per la dignità umana dovrebbero prevalere su ogni forma di odio. Attraverso lo studio della tragedia dell’Olocausto, cerchiamo di capire come un evento così drammatico influisca sul presente e quale ruolo avrà nel plasmare il nostro futuro. Nonostante siano passati decenni dall’Olocausto, l’umanità continua ad assistere ad orrori simili in diverse parti del mondo. Il genocidio continua a essere una tragica manifestazione della nostra incapacità di imparare dalle lezioni della storia. La sfida che abbiamo davanti è quella di guardare con occhi aperti alle ingiustizie che si verificano nel nostro tempo e chiederci se noi, come individui e come società, possiamo contribuire a porre fine a tali atrocità, affinché la memoria del passato possa essere un catalizzatore per costruire un futuro più giusto ed egalitario. Per noi giovani, la Shoah rappresenta una connessione vitale con la storia e un monito contro l’orrore della discriminazione e dell’odio. Essa offre un’opportunità di apprendimento critico sulla devastante portata dell’antisemitismo e delle atrocità compiute durante l’Olocausto. Inoltre, la Shoah può servire come una lezione tangibile sull’importanza di difendere i valori di uguaglianza, tolleranza e rispetto per tutti gli individui. La Shoah incarna anche un richiamo ad essere vigili contro la discriminazione e l’intolleranza nella società moderna, incoraggiandoli ad essere attivi nel promuovere la comprensione interculturale e la coesistenza pacifica. In occasione del Giorno della Memoria, abbiamo deciso di dare il nostro contributo, non solamente incrementando la divulgazione di quelli che sono stati i fatti accaduti durante la Seconda guerra mondiale, ma portando questo fenomeno fino a noi, usandolo come spunto di riflessione, per comprendere al meglio ciò che intorno a noi succede giornalmente. Al giorno d’oggi in molti paesi, anche molto vicini a noi, si verificano delle situazioni nelle quali avvengono episodi di discriminazione, violenza e sopraffazione. Queste azioni condotte da governi spesso dispotici, non sono direttamente paragonabili all’orrore della Shoah, ma è pur vero, che lo sterminio delle popolazioni di origine ebraica in Europa è iniziato proprio come una tensione su base etnico-religiosa. Dal tentativo della Repubblica Popolare Cinese di snaturare l’identità religiosa e culturale della minoranza turcofona musulmana degli uiguri, alla russificazione forzata dei bambini in Ucraina, fino ad arrivare in Israele, dove essere palestinese vuol dire essere costantemente vittima di discriminazioni. Molti di questi stati ambiscono ad un posto di rilievo nella scena internazionale, esibendo una finta società democratica e progressista, ma che in realtà nasconde un potere tutt’altro che democratico. Un potere dittatoriale che tenta di sopravvivere usando la logica del “capro espiatorio”, la persecuzione delle minoranze, allo scopo di allontanare l’attenzione sui veri problemi della propria società. Molti di questi stati ancor prima di attuare delle azioni di discriminazione verso un determinato gruppo etnico, indottrinano la popolazione anche attraverso una falsa storiografia, che tenta di minimizzare alcuni eventi, quali la Shoah. I fatti storici sono per l’uomo le sue radici, la base da cui partire per la costruzione del futuro, ma la guerra non è un fatto, non è un’opinione né tantomeno un qualcosa che si può lucidamente analizzare, la guerra è la negazione del sentimento di umanità che deve necessariamente albergare in ognuno di noi.
Il nostro augurio è che i giovani siano sempre coscienti di ciò che è stato il nostro passato, affinché un domani si possa costruire insieme un futuro migliore, contro ogni forma di discriminazione ed indifferenza.
Realizzato da: Carmine Goglia, Anna Romagnuolo, Gilda Cupo, Antonio La Regina